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Conferenza Stampa Presidente Consiglio Conte su Piano di rilancio, mercoledì 3 giugno 2020

Alle ore 18.00 di mercoledì 3 giugno 2020 si è tenuta la Conferenza Stampa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nel corso della quale sono stati illustrati i prossimi passi del Governo per fronteggiare l’emergenza economica dovuta al COVID-19, tra i quali il Recovery Plan, un piano che riguarderà diversi obiettivi e pilastri, quali la digitalizzazione, l’innovazione del Paese, il sostegno alle imprese, il rilancio delle investimenti pubblici e privati.

Il Presidente Conte ha ricordato che da oggi, 3 giugno, si aprono i confini regionali, permettendo gli spostamenti tra le regioni senza autocertificazione. I dati della curva epidemiologica dimostrano che il sistema di controllo adottato sta funzionando, così come l’indirizzo politico di procedere con le riaperture progressive, accompagnate da un continuo monitoraggio.

A distanza un mese dal monitoraggio, sono state riaperte le attività e i cantieri, e i numeri sono incoraggianti. Gli ultimi monitoraggi non segnalano situazioni critiche, o sovraccarico delle strutture ospedaliere su tutto il territorio nazionale, e il trend dei nuovi casi diagnosticati è in diminuzione in tutte le regioni. La strategia è quindi quella giusta e dà fiducia in vista delle decisioni che saremo chiamati ad adottare nelle prossime settimane. L’Italia, dopo settimane di duri sacrifici, è entrata nella bella stagione. Bisogna ricordare che siamo tra i primi paesi europei che possono avviare le attività economiche e sociali in condizioni di sicurezza, e questo perché tutti insieme abbiamo accettato di compiere dei sacrifici e di modificare le abitudini di vita. A questo punto, è necessario fare attenzione: le uniche misure efficaci contro il virus sono il distanziamento fisico e l’uso ove necessario delle mascherine. Abbandonare il rispetto di queste precauzioni, perché si pensa che il virus sia scomparso, è una grave leggerezza.

Conte ha ricordato che oggi anche i turisti europei possono viaggiare verso l’Italia senza sottoporsi a quarantena. Il Governo sta facendo un gran lavoro per assicurare che il paese sia la meta per il turismo, e si sta concentrando per il brand Italia nel mondo, così come sul patrimonio artistico culturale. La fase più acuta dell’emergenza sanitaria è alle spalle, ma bisogna fare i conti con l’emergenza economica e sociale che saremo chiamati ad affrontare. In 60 giorni sono stati stanziati 80 miliardi di euro, risorse pari a circa tre manovre di bilancio, per aiutare famiglie lavoratori e imprese, introducendo misure quali la cassa integrazione per imprese anche con un lavoratore, e per riconoscere a tante tipologie di lavoratori i bonus per tre mesi, per far fronte al calo del fatturato. Ci si rende conto dei ritardi, e che ci stiamo confrontando con una legislazione e con un sistema che non era pronto per effettuare queste elargizioni in così poco tempo. A fronte di questo, si sta lavorando per rendere più celeri le procedure per il rilascio di bonus e ammortizzatori sociali. Queste misure, ha sottolineato, sono solo l’inizio di un percorso di rilancio del paese. Bisogna intervenire in settori quali manifattura, turismo, spettacolo per citarne alcuni, settori che sono ancora in sofferenza e che stanno affrontando una crisi. Bisogna intervenire con nuove misure più efficaci anche nel breve periodo, ed è necessario usare la crisi per rilanciare il paese che vogliamo, e per cambiare tutti quei problemi strutturali che si trascinano da tempo e che in questa emergenza sono emersi.

La commissione europea, grazie anche all’aiuto e sostegno dell’Italia, ha messo sul tavolo la proposta del Recovery fund, con risorse consistenti a favore dei paesi più colpiti dall’emergenza, tra cui l’Italia. Sarà importante cogliere l’opportunità e spendere bene questi soldi, e lavorare sulla spesa e sul concetto di paese, per misurare la forza e la credibilità del governo.

Recovery plan: il Governo sta lavorando ad un piano di rilancio che comprenderà diversi pilastri e diversi obiettivi da raggiungere. Si lavorerà sulle digitalizzazioni, e sui pagamenti elettronici per far emergere l’economia sommersa. Si lavorerà sull’innovazione, con l’obiettivo di rendere a portata di tutte le famiglie la banda larga. Si dovrà lavorare per capitalizzare e sostenere imprese, comprese tutte le filiere e PMI, consolidarle, e allo stesso modo rendere strutturali misure come ACE e Impresa 4.0. Bisognerà rilanciare gli investimenti pubblici e privati, tagliando la democrazia, e  investire in reti telematiche, idriche, energetiche. Tutto il sistema Italia dovrà andare verso una transizione per un’economia sostenibile, energetica. Allo stesso modo, si dovrà puntare sul diritto allo studio, lavorare sull’offerta formativa, saranno creati migliaia di posti di lavoro per nuovi ricercatori, permettendo ai giovani ricercatori italiani di fare ricerca in Italia. Inoltre, bisognerà lavorare sui tempi della giustizia civile e penale, al momento non sostenibile, ad esempio a causa delle controversie giudiziarie che durano anni, e del codice civile che va riformato in modo organico. Servono progetti di riforma, e ha invitato tutte le forze politiche a lavorare su questo. Inoltre, Conte ha sottolineato che occorre una riforma fiscale: tutti vogliono pagare meno, e al momento il sistema è iniquo e inefficiente.  Altri aspetti su cui si dovrà lavorare meglio sono le persone ai margini del circuito sociale, e quindi lavorare sull’inclusione e sull’uguaglianza.

Il recovery plan italiano è un progetto di Paese molto impegnativo, si è consapevoli che la somma che viene messa a disposizione non potrà essere un tesoretto di cui potrà disporre liberamente il governo di turno, ma una risorsa messa a disposizione dell’intero Paese, di cui il governo in carica ha responsabilità di spesa sulla base di un progetto lungo e condiviso con tutte le forze politiche. Conte ha riportato che convocherà al più presto, entro breve, tutti i principali attori del sistema Italia, come le parti sociali e le associazioni di categoria, per lavorare insieme e avere un confronto e i loro suggerimenti. A tal proposito, ha riportato che c’è già il report tecnico del gruppo coordinato dal dottor Colao con cui c’è stato un continuo e serrato confronto, e che ora siamo nella fase finale, dove è necessario un confronto aperto sulle proposte e sulle idee. La fase di negoziazione europea non si è conclusa, ma la realizzazione di un progetto davvero utile per il Paese è ancora più dura. Richiede coraggio, lungimiranza, ricostruzioni di parte, visioni riduttive.

Infine, Conte ha sottolineato che le nostre infrastrutture hanno ancora un lungo percorso da realizzare, bisogna lavorare sull’alta velocità di rete. È quindi necessario lavorare per realizzare l’alta velocità, in diverse zone dell’Italia, il Governo lavorerà per interconnettere il sistema delle infrastrutture viarie con quelle portuali e aereoportuali. Infine, ha sottolineato ancora una volta la necessità di digitalizzare il Paese.

Interventi

Ansa, Serenella Mattera

  • Domanda. Chiede se il Governo ha già in mente di intervenire ancora, prima di agosto, con un nuovo decreto e se c’è la possibilità di utilizzare i fondi europei di SURE; sul MES ha chiesto se il Governo considera a breve di utilizzarne i fondi. Sull’alta velocità in Sicilia ha chiesto di riferire circa il progetto del ponte sullo stretto.

·         Risposta. Sugli strumenti europei si chiederà di partecipare al progetto SURE, dove all’Italia andrebbe circa il 20%. Prevista partecipazione anche sul progetto BEI. Sul MES ha detto che la decisione verrà presa in accordo con il Parlamento poiché quando si tratto di un prestito bisogna tenere in considerazione previsioni e condizioni previste nel regolamento di finanziamento. Sul ponte dello stretto, il premier ha riferito che la rete viaria è attualmente inaccettabile, ma con il Dl Semplificazioni e con i fondi che arriveranno si avrà la possibilità di apportare queste migliorie e si valuterà anche il ponte qualora dovesse essere una proposta sul tavolo.

La Repubblica, Giovanna Vitale

  • Domanda. In merito ai futuri incontri con le parti sociali, ha chiesto se partirà anche la convocazione con le opposizioni, facendo così partire la Fase 3 in piena condivisione con le opposizioni. In tema di autostrade, ha chiesto la posizione del premier e se la revoca è ancora un’opzione in campo.

·         Risposta. Ha riferito che il confronto si aprirà, non solo con le forze di maggioranza ma anche con quelle dell’opposizione in quanto si tratta di un Recovery Plan da disegnare insieme in quanto è un progetto di medio-lungo periodo. Su autostrade ha riferito che per lui nulla è cambiato: c’è una procedura di revoca della concessione in corso e per il premier ci sono tutti gli estremi per procedere alla revoca. È un fatto pubblico che sono state avanzate proposte di transazione ma per essere accettabili vuol dire che prospettano un vantaggio per il concedente e quindi è un vantaggio maggiore rispetto alla scelta obbligata della revoca/caducazione. Le proposte transattive non sono state fin qui considerate compatibili con l’interesse generale della collettività. A breve il Governo deciderà.

Radio Rai, Valentino Russo

  • Domanda. Sulla convocazione degli Stati Generali dell’Economia ha fatto notare che non vi sono le premesse per un dialogo pacifico tra le parti. Inoltre ha riferito che in queste ore si stanno aprendo i confini con l’UE e ha chiesto un commento del premier circa la decisione dell’Austria di non aprire i confini all’Italia

·         Risposta. Ci sono alcuni paesi che ritengono di adottare misure nei confronti di paesi con curva di contagio più elevata. Non vi è alcun motivo per adottare misure di restrizione nei confronti dell’Italia. Per questo il Ministro Di Maio e altri Ministri per le rispettive competenze si stanno dando da fare per arrivare ad evitare tali decisioni discriminatorie che non sono ritenute accettabili. Si è detto sicuro di convincere i vicini austriaci a modificare questa loro posizione. Sul neo presidente di Confindustria Bonomi ha riferito che quanto da lui dichiarato è stato infelice, ma ha ricordato che Confindustria – così come altre associazioni di categoria – potrà portare ricette per rilanciare il paese. E confida che Confindustria darà un apporto significativo su questo.

Tiscali.it, Claudia Fusani

  • Domanda. Ha chiesto al premier di riferire circa le tempistiche del piano ambizioso di cui ha fatto riferimento. Inoltre ha chiesto se i fondi europei verranno maggiormente investiti sul taglio delle tasse o sulla creazione di posti di lavoro. Infine, ha chiesto se il Tavolo con tutti passa anche da un rimpasto di governo

·         Risposta. Il rimpasto di Governo non ha nulla a che vedere con il progetto di rinascita del Paese, ma il confronto e l’acquisizione di contributi da parte dell’opposizione è prevista. Sul problema della disoccupazione, ha ricordato che lo Stato cercherà di non lasciare nessuno solo o indietro. Sul tema della valutazione delle misure sinora adottate, ha precisato che se oggi alcuni cittadini avessero subito politiche che sono state applicate in altri Stati non ci sarebbe stata una cassa integrazione garantita fino ad ottobre. Non è escluso che bisognerà stanziare nuove risorse. Sul Recovery Fund c’è il problema dell’immediata spendibilità delle risorse. Il Governo ha fretta di elaborare il progetto per trovarsi pronti al momento giusto. Al momento gli strumenti per anticipare sono modesti, ma si sta lavorando con la Commissione Europea anche su questo fronte. Intervenire oggi con grande forza e visione strategica sul fisco significa anche renderlo più equo e ristabilire una reale progressività coniugando anche il contrasto all’economia sommersa per restituire cospicue risorse a disposizione dei contribuenti. Ci metteremo nelle condizioni di far pagare tutti e a tutti di meno.

Quotidiano del Sud, Alessandra Romano

  • Domanda. Ha chiesto se l’unificazione delle due Italie avesse un posto prioritario e come pensa il Governo di destinare al Sud i fondi europei. Chiede infine come pensa di delineare il progetto di riunificazione del Paese.

·         Risposta. Il Sud avrà una posizione privilegiata, infatti il Governo sta studiando una fiscalità di vantaggio per l’intero Meridione d’Italia che sarà già destinatario di nuove risorse che si andranno ad impiegare. Se si dovesse coniugare investimenti programmati e fiscalità di vantaggio, sarà possibile rendere attrattivo il nostro Sud.

Valentina Antonello, TG3

  • Domanda. Chiede un commento circa le manifestazioni di ieri tenutesi a Roma. Sulla scuola ha chiesto se viene garantita una ripartenza per settembre in aula.

·         Risposta. È giusto che ci sia la possibilità di manifestare le proprie proteste, ma si auspica che il tutto venga fatto rispettando le misure previste quali la distanza e i DPI. È comprensibile che di fronte a tanta sofferenza è normale che ci sia gente che voglia manifestare ma è necessario tutelare se stessi per evitare la nascita di focolai. Sulla scuola ci sarà una conferenza con il Ministro Azzolina dove verranno annunciati tutti i temi legati alla scuola. Sicuramente a settembre si tornerà alla didattica in presenza e bisogna fare di tutto per assicurare il ripristino di una fase di normalità per gli studenti. Nel decreto scuola è stata introdotta la misura che consente ai sindaci di diventare commissari straordinari per opere di edilizia scolastica. Ci si attende aule più conformi e rinnovate perché ci sono le risorse finanziarie e lo strumento normativo e ANCI in questo darà un grande aiuto.

Agenzia Dire, Nicola Perone

  • Domanda. Ha chiesto se il premier si impegna di far ripartire i mille cantieri fermi. In tema di interventi dello Stato per le imprese, ha chiesto se l’aiuto dello Stato chiederà qualche garanzia per l’utilizzo delle risorse che vengono elargite al tessuto imprenditoriale.

·         Risposta. Sul Dl Semplificazioni si sta lavorando anche per riformulare il reato sull’abuso di ufficio e la responsabilità erariale, due aspetti che condizionano molto l’operato degli amministratori pubblici. Si rafforzeranno i controlli e i protocolli antimafia, proprio perché si andranno a snellire alcuni passaggi. Poi bisogna arrivare ad un punto per procedere speditamente: dopo i controlli non ci sono scusanti per andare a rilento. Oggi chi rimane inerte sembra ad essere a riparo da qualsiasi conseguenze e inconveniente e questo è un meccanismo da scacciare via. Questo Governo non ha una cultura collettivista, ma ha il culto della libertà di intraprese ma chi ha la responsabilità di un’impresa sarebbe bene che abbracciasse anche delle sfaccettature sociali, oltre che di dividendi. Il Governo si confronterà con tutte le parti per parlare anche di riduzione della pressione fiscale, ma non può essere l’unico tema. Bisogna consentire alle PMI in particolare di ricapitalizzarsi con più facilità ma ci sono anche interventi per le grandi imprese. Tuttavia non spetta allo Stato fare le politiche imprenditoriali.